Connect IT
Artisti : Emanuele Trevi, Luca Campigotto, Gabriele Gianni, Michelangelo Lupone
Prima tappa - Doha, Qatar
Riad Arabia Saudita
3 dicembre 2024
LE RAGIONI DI UNA MOSTRA
Durante i nostri spostamenti da un capo all’altro dell’Italia, in macchina, in treno o più raramente in moto, in bicicletta o a piedi , difficilmente facciamo caso alle infrastrutture che punteggiano lo splendido paesaggio , che in molti luoghi non è molto diverso da quello che affascinò un fine intellettuale come Johann Wolfgang von Goethe più di due secoli fa. Nonostante le non poche aggressioni edilizie degli ultimi ottant’anni, il “paese dove fioriscono i limoni” presenta ancora un volto autentico, caratterizzato dall’armonia tra ambiente naturale e urbanizzazione, che viaggiatori colti e curiosi come Herman Hesse, Rainer Maria Rilke, Anna Maria Ortese, Vernon Lee, Giovanni Comisso e, last but not least, Guido Piovene, nel suo poetico e dettagliato Viaggio in Italia (1957) non perdono occasione di lodare.[1] Come ha scritto un esperto di letteratura di viaggio come Attilio Brilli, “anche per gli ultimi turisti il viaggio in Italia rimane un’esperienza indimenticabile e un sogno che si rinnova”[2], secondo un pensiero sintetizzato con una sola frase scritta dalla poetessa russa Anna Achmatova, durante il suo viaggio nell’Italia Settentrionale , compiuto con il marito nel 1912 : ”L’Italia è un sogno che continua a riproporsi per il resto della vita”.[3]
CONNESSIONI NEL PAESAGGIO
In un mondo interconnesso, dove lo scambio tra digitale e reale è sempre più pervasivo, raccontare le grandi infrastrutture territoriali realizzate in Italia negli ultimi anni , che creano connessioni fisiche con il mondo e rimodulano la quotidianità dei cittadini, coinvolge necessariamente una dimensione multisensoriale e spaziale, e non solo bidimensionale. Nella dimensione complessa e articolata del Ventunesimo Secolo, significa immaginare una mostra che includa sia l'opera finita che il cantiere che la genera, in grado di trasmettere ai visitatori le le emozioni suscitate dai grandi progetti strutturali ma capace di comprendere anche i paesaggi, ridisegnati da queste nuove presenze architettoniche.
Questa chiave di lettura curatoriale, legata a modalità narrative contemporanee, è il principio sul quale si basa lʼelaborazione della mostra CONNECT-IT per evidenziare, attraverso una narrazione sviluppata per sezioni tematiche, il valore delle infrastrutture italiane sia sul territorio nazionale che allʼestero, nella cultura attuale .
Il tema del dialogo tra le grandi infrastrutture e il paesaggio circostante
rappresenta oggi una serie di sfide , che vanno dal ridisegnare la città del domani ereditata dalle avanguardie futuriste, al conservare e rileggere la stratificazione culturale e archeologica del territorio, al superare la condizione
geografica di una penisola separata dal mondo dalle montagne e dal mare, fino al produrre un nuovo linguaggio architettonico che possa dialogare con la contemporaneità globale .
IL PERCORSO ESPOSITIVO
CONNECT-IT racconta lʼeccellenza italiana nel campo dellʼingegneria attraverso gli sguardi di artisti e creativi, capaci di interpretare in maniera originale e suggestiva non solo la qualità formale e
architettonica delle infrastrutture ma la loro capacità di generare riflessioni .
È un percorso concepito come unʼavventura , dove ogni tappa suggerisce unʼimmersione sensoriale, in grado di trasportare il visitatore nel cuore delle grandi opere italiane, descritte dagli sguardi trasversali di un fotografo, un video artista, un compositore e uno scrittore.
Un racconto dellʼevoluzione di un settore industriale, vanto dellʼItalia, concepito per illustrare il mondo dellʼingegneria in maniera innovativa.
LA STRUTTURA DELLA MOSTRA
La mostra è suddivisa in cinque capsule , ognuna dedicata ad un modus operandi spiccatamente italiano. Ognuna delle capsule è legata ad un tema specifico del mondo delle connessioni: il paesaggio, le città, la storia, il patrimonio e i confini. Unʼultima capsula è dedicata invece alle infrastrutture realizzate allʼ estero dalle aziende italiane.
All'ingresso delle prime cinque capsule un testo dello scrittore Emanuele Trevi reinterpreta la memoria collettiva della nostra nazione, attraverso il potere simbolico ed evocativo delle infrastrutture presenti all’interno di ogni capsula.
Il fotografo Luca Campigotto ha fotografato 25 opere infrastrutturali realizzate o restaurate in Italia nellʼultimo decennio, che delineano un tratto riconoscibile dellʼingegneria nazionale , capace di interpretare la morfologia del paesaggio
senza mai stravolgerlo. In ogni capsula testi ed immagini sono accompagnati da un inserto multimediale , ad opera del video artista e regista Gabriele Gianni e del compositore e musicista Michelangelo Lupone.
Così il racconto fotografico e narrativo di ogni padiglione viene arricchito da una proiezione video sul soffitto, sincronizzata con una sonorizzazione ambientale, legata alla natura materiale e sonora di ogni opera infrastrutturale.
Materiali, suoni, immagini e parole uniti insieme compongono unʼatmosfera diversa per ogni capsula, per trasportare il visitatore nel cuore delle nuove infrastrutture italiane e viverne l’essenza in diretta.