Premio Arte Circolare 2022
Artisti: Marco Emmanuele | Giulio Bensasson | Bea Bonafini | Gianluca Brando | Antonio della Guardia | Guglielmo Maggini | Diego Miguel Mirabella | Numero Cromatico | Lulù Nuti |Alice Paltrinieri
Palazzo Taverna
Roma, RM, Italia
17 maggio 2022
L’arte contemporanea è un importante veicolo di innovazione per la sua capacità di produrre visioni controintuitive e punti di vista laterali ma lungimiranti. Da tempo gli artisti si interrogano sulle questioni ambientali più urgenti portando all’attenzione del grande pubblico le sfide che la società deve affrontare per favorire uno sviluppo sostenibile sulla base dell’economia circolare.
Per questo CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, ha deciso di invitare alcuni esponenti della nuova generazione di artisti italiani a reinterpretare la sostenibilità ambientale in chiave artistica. Del resto il Consorzio si occupa da 25 anni di tutelare il pianeta riciclando gli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica e vetro.
Il Premio CONAI presenta una serie di opere dove i materiali utilizzati e i temi affrontati rappresentano di fatto possibili soluzioni per proporre nuove forme creative legate alle sfide del futuro.
Se Marco Emmanuele trasforma i frammenti di vetri colorati in rarefatti orizzonti di paesaggi marini, Bea Bonafini propone sculture in ceramica che inglobano vetri recuperati dal mare, conferendo a queste superfici modellate dalle onde una nuova estetica, che richiama forme post umane. L’opera di Diego Miguel Mirabella Terzo viaggio intorno al mondo è un oggetto di riutilizzo dove l’artista ha trasferito trame decorative provenienti da molteplici soggiorni in luoghi esotici, una sorta di contenitore stratificato che conserva memorie e ricordi. Per Alice Paltrinieri l’impronta antropocentrica dell’uomo ha occupato tutto lo spazio disponibile: attraverso l’intersezione dei suoi percorsi quotidiani con quelli del padre, l'artista ci mostra come il semplice agire umano può produrre effetti irreversibili. L’opera di Giulio Bensasson è un’immagine che nasce dal deterioramento di una diapositiva aggredita da muffe e batteri, che l’hanno trasformata in una superficie astratta in cui la fotografia iniziale diventa irriconoscibile, mentre nella ricerca di Numero Cromatico la fusione di natura e intelligenza artificiale produce una riflessione poetica sulla fine del tempo dell’umanità, attraverso la relazione tra arte e scienza, parola e immagine. Per Guglielmo Maggini la combinazione tra polimeri plastici di colori e densità diverse genera una forma che ricorda elementi organici di natura fitomorfa che prendono vita dai processi produttivi industriali. Il calco in gesso di un frammento di carrozzeria rimanda per Gianluca Brando ad un’estetica dello scarto, una sorta di ectoplasma di una modernità sempre più ridotta ad un mero simulacro. L’opera di Lulù Nuti Sans Horizon costruisce un’immagine che rimanda alle metamorfosi tra natura e mondo digitale (onde, urli, insetti, wifi...). Per risolvere le sfide della sostenibilità Antonio della Guardia propone una serie di esercizi, disegnati con il gesso su una lavagna recuperata, che una volta eseguiti permettono allo spettatore di ricucire il proprio rapporto con la natura circostante, ricostruendo una simbiosi che è all’origine di un mondo circolare sostenibile.